Ad Arezzo sempre più lavoratori scelgono il bus per andare a lavoro
Età media in rialzo a bordo della flotta aretina di Tiemme/Etruria Mobilità. Il bus viene sempre più scelto per raggiungere il luogo di lavoro, specie nella fascia di età tra i 36 e i 55 anni, soprattutto per via della convenienza dal punto di vista economico ed organizzativo.
Questa è una sintesi dell’utente medio di Etruria Mobilità Scarl, consorzio che comprende anche Tiemme nel bacino di Arezzo, come fotografato dalla nuova edizione dell’indagine di Customer Satisfaction condotta dall’azienda in collaborazione con l’Università di Siena nel corso del 2020, su un campione composto per il 23% da uomini e per il 77% da donne.
L’indagine principalmente esamina il profilo sociale dell’utenza, la frequenza e i motivi di utilizzo del bus; analizza il livello di soddisfazione complessiva rispetto a determinati paramenti chiave, quindi il grado di importanza e soddisfazione attribuito a questi aspetti, e infine, prende in esame l’anagrafica dell’intervistato.
“L’approfondimento di questi dati è per noi molto importante – commenta il Presidente di Tiemme, Spa, Massimiliano Dindalini – per capire quanto e come il livello di soddisfazione generale dell’utenza sia cambiato in un anno molto complicato come è stato il 2020. I dati tengono ovviamente conto dei numerosi cambiamenti che abitudini consolidate hanno subito ma è interessante soprattutto valutare, a fronte del previsto calo di studenti a bordo, la crescita del legame tra il lavoratore e il mezzo pubblico, per convenienza economica ma anche per la crescita di una consapevolezza a favore dell’ambiente che ci circonda. Inoltre, non trascuriamo gli aspetti su cui sono emerse alcune criticità, come ad esempio la puntualità dei nostri servizi, e che saranno oggetto di approfondimento e valutazioni per dare risposte concrete alla nostra clientela”.
Analisi dei risultati
Quale principale novità nell’anno condizionato dalla pandemia si nota un calo dei giovani fino ai 25 anni a bordo (ora al 25%, contro il 73% del 2019) mentre la fascia 36-55 anni costituisce il 56% del totale. Questo dato rispecchia l’occupazione prevalente degli utenti intervistati: gli studenti sono il 20% (contro il 60,5% nel 2019) e la categoria degli impiegati si consolida al 30%.
L’impatto del Covid-19 mostra un cambiamento nelle ragioni di spostamento: la maggioranza dei consumatori (67%) utilizza il bus a scopo di lavoro, seguono acquisti (6%), tempo libero (4%) e visite mediche (4%). Mentre la mobilità per studio, al tempo della DAD e delle frequenti variazioni nello svolgimento delle lezioni, è calata al 19% (era il 53% nel 2019), anche se questo dato risale al 27% nel caso di servizio extraurbano.
Viene confermata una buona fidelizzazione dell’utenza: l’88% degli intervistati possiede l’abbonamento. Si registra, inoltre, l’aumento di chi utilizza il servizio spesso: il 76% lo usa cinque volte a settimana, fin all’86% coloro che lo usano almeno tre giorni alla settimana.
La scelta del bus come mezzo di trasporto è da collegarsi soprattutto alla convenienza economica (56%), oltre che alla velocità negli spostamenti (44%) e l’assenza di problemi di parcheggio (27%). Per il 2020 il livello di soddisfazione generale si conferma elevato (94%) con punti di forza la sicurezza del viaggio e la sicurezza a bordo, a cui si aggiungono anche l’attenzione all’ambiente e la professionalità del personale.
Emerge invece una richiesta d’attenzione verso alcuni aspetti del servizio quali l’affollamento dei mezzi e la pulizia che, durante questo periodo di pandemia, risultano essere un argomento molto sentito da parte dei viaggiatori: “proprio a questo serve rilevare il giudizio della nostra clientela – aggiunge Dindalini – su questi fronti già da tempo l’azienda si è concentrata, ma cercheremo di valutare tutti i possibili ulteriori efficientamenti”.